FLUXUS
Prende il via questa sera al
Porto Antico una settimana fitta di iniziative dedicate a Fluxus, gruppo
internazionale di artisti di cui ricorre in questi giorni il quarantesimo
anniversario d’attività. Rappresentanti dell’Amministrazione cittadina e della
S.p.a. Porto Antico daranno il benvenuto ad una pattuglia di autori coinvolti
nella vicenda del movimento sin dalle prime manifestazioni, allestite fra
Europa, Stati Uniti e Giappone a partire dallo storico “Fluxus Internationale
Festspiele Neuester Musik”, organizzato di George Maciunas a Wiesbaden nel
1962.
Legato ad esperienze musicali
d’avanguardia, ispirate in parte dalla lezione di John Cage, propugnatore di
un’arte facile, divertente, legata alle più semplici esperienze quotidiane,
Fluxus ha fatto la propria comparsa a Genova nella seconda metà degli anni ’60
con un “Concerto” tenuto presso la Galleria La Bertesca su impulso di Gianni
Emilio Simonetti, seguito – nel corso degli ultimi decenni – da importanti
collettive come “Fluxus o del principio d’indeterminazione” (1988) e da
numerose personali di singoli artisti ospitate dall’Unimedia di Caterina
Gualco, dalla Galleria Leonardi, da Martini & Ronchetti e da Rinaldo Rotta
che hanno reso familiari al pubblico genovese l’opera di molti fra i protagonisti
del movimento.
Esaurito il cerimoniale
d’accoglienza con un “alzabandiera” Fluxus, gli artisti convenuti per
l’occasione a Genova (Eric Andersen, Philip Corner, Geoff Hendricks, Larry
Miller, Ben Patterson, Ben Vautier, Emmett Williams) daranno vita ad un
“evento” ideato nel 1964 da George Brecht, “Octet for Winds” (Ottetto per
strumenti a fiato), che consiste in una sorta di competizione fra due squadre
d’interpreti che debbono cercare di sospingere una barchetta (costituita
nell’occasione da una caravella dorata) verso l’estremo opposto di una vasca,
suonando arie popolari con strumenti a fiato giocattolo.
Nei giorni seguenti gli artisti,
accompagnati da un gruppo di simpatizzanti, realizzeranno un “Fluxus Italian
Tour”, recandosi in pullman a visitare amici residenti in varie località del
Nord-Italia. Giovedì 14 verrà inaugurata al Museo di Villa Croce, con altre performances,
la rassegna “Fluxus Constellation”, che raccoglie opere storiche e recenti di
una trentina di artisti partecipi dell’esperienza Fluxus (fra gli altri, Joseph
Beuys, Joe Jones, Alison Knowles, Nam June Paik, Takako Saito, Daniel
Spoerri, Wolf Vostell, Robert Watts).
In programma, nell’occasione, una nuova edizione delle “Piano Activities”
(1962) di Philip Corner, consistente in una serie di utilizzi impropri dello
strumento sino alla semidistruzione ed alla trasformazione in una sorta di
testimonianza oggettuale o di scultura che l’artista offrirà in dono
dall’artista al Museo.
Altre mostre verranno inaugurate
in settimana: mercoledì 13 si aprirà al Vicolo “Multifluxus”, una esposizione
di multipli ideati da artisti Fluxus, mentre Ellequadro Documenti e Joyce &
Co. presenteranno due accrochages fotografici. Il 15 febbraio è
annunciato il vernissage della personale di Giuseppe Chiari presso la Galleria
Leonardi, mentre dal giorno successivo l’Archivio Caterina Gualco ospiterà un
ciclo di opere di Ben Vautier provocatoriamente intitolato “Mi sarebbe piaciuto
essere un cactus”.
s.r.
(febbraio 2002)