pinksummer presenta:
SANCHO SILVA
inaugurazione: venerdì 7 marzo 2003
pinksummer - intervista a Sancho Silva
Pinksummer: "Hai scritto che il concetto centrale del tuo lavoro è
quello di spazio. L¹idea di spazio non è univoca, ma assume forme e
significati diversi nelle differenti discipline: dalla matematica alla
filosofia, dalle scienze economiche a quelle sociali come l¹urbanistica
concepiscono lo spazio in modo specifico, apparentemente autonomo.
Affermi che districare le connessioni stabilite dalla storia, dal
tempo, tra le differenti concezioni di spazio sia un compito infinito,
ma assolutamente significante. E¹ questo che persegui con il tuo
lavoro?"
alle ore 18.30
Sancho Silva: "Non esattamente. Non penso che il mio lavoro si sviluppi
secondo un progetto filosofico preciso e determinato. Non è guidato da
stretti principi metodologici . Penso che operi secondo una sua propria
logica, e parlando concettualmente, i suoi movimenti sono piuttosto
inesprimibili. Ciò che accade, una volta che guardo a posteriori il
mio lavoro, è che provo ad adattarlo su uno schema concettuale.
Lentamente questo schema concettuale guadagna terreno e inizia a
prendere una direzione specifica che non è necessariamente parallela a
quella del mio lavoro. Ciò che voglio dire è che esiste sempre una
tensione tra il lavoro e lo schema concettuale che lo racchiude.
Sicuramente lo schema concettuale influenzerà puntualmente la
traiettoria del lavoro, ma non la guiderà. Detto ciò posso affermare di
avere un grande interesse per la storia dello spazio, come sono
cambiati i suoi limiti più remoti e la sua forma globale, com¹è stato
trattato dalla filosofia e dalla scienza, com¹è stato articolato,
categorizzato, costruito e rappresentato nel tempo, nella storia. Penso
che ci aiuti a capire che cosa sia il concetto di spazio oggi, il modo
in cui si estende, agisce e forma il mondo."
Nella topografia individui un concetto di spazio altro che connette lo
spazio noetico (mentale) allo spazio politico. Le tue costruzioni
analitiche muovono dalla mappatura dello spazio che le assimila e,
riconfigurandolo, tendono a creare dei sentieri percettivi obbligati.
Come ti poni di fronte a uno spazio specifico? Su quali basi definisci
le tue traiettorie?
Riguardo al mio primo contatto con uno spazio specifico provo a
cogliere le forze che operano in esso (siano esse sensoriali,
ergonomiche, sociali, simboliche, ecc.). Credo che ogni spazio sia
costituito da una moltitudine di forze simili che interagiscono
costantemente e dinamicamente. In alcuni dei miei lavori è possibile
che io agisca sull¹organizzazione gerarchica di queste forze. Posso,
per esempio, trasporre nel regno tattile una forza che normalmente si
manifesta in una dimensione non-tattile. Posso anche provare a
ridirezionare o limitare una specifica forza alterando sostanzialmente
l¹intero equilibrio del sistema. Suppongo che le traiettorie a cui
facevate riferimento possano essere intese in questi termini. Derivano
dall¹enfatizzazione di una forza specifica (ad esempio un orizzonte
visuale, una traiettoria ergonomica, una implicita barriera sociale) a
cui è conferita una forma tattile. Spesso il risultato è che tale forza
tradotta (o ³tattilizzata²) finisca per interferire con altre forze
creando un certo tipo di ambiguità spaziale.
Per l¹immagine dell¹invito di pinksummer hai scelto un pendolo,
l¹immagine del tempo, del dinamismo, del flusso del mondo fisico. Da
qualche parte abbiamo letto che mentre una zecca può solo aspettare
l¹acido butirrico e dunque non oltrepassare il presente organico, noi
umani possiamo aspettare Godot. Attraverso le costruzioni immaginarie i
nostri orizzonti temporali diventano illimitati. Il concetto di limite
riconduce allo spazio. Spazio e tempo coincidono nel tuo lavoro?
Ho sempre pensato al mio lavoro esclusivamente in termini di spazio.
Solo recentemente, con un progetto che ho realizzato a Oporto, il tempo
è entrato nel disegno. Ho detto prima che ogni spazio particolare
risulta dall¹interazione di una moltitudine di forze. Credo che ciò
valga anche per il tempo. Dubito, comunque, che io abbia mai trattato
il tempo in sé, in maniera pura nel mio lavoro. Forse con la musica lo
si può fare. Ciò che mi interessa del tempo è la sua relazione con lo
spazio: come può esso (o uno dei suoi componenti) influire sullo
spazio, come può essere trattato in termini spaziali, come può una
particolare organizzazione spaziale definire e articolare un tempo
specifico.
Per certi versi il tuo lavoro rimanda al cubismo analitico di Picasso e
Braque. Nel progetto Overviewer presentato nel 2001 al Museo di
Serravals a Porto il visitatore poteva guardare attraverso un
periscopio al di là del muro che fermava lo sguardo di chi si
affacciava dalla finestra del museo. In qualche modo questo
oltrepassare la percezione fisica attraverso un periscopio rimanda alla
conoscenza, e ancora al tempo, quello della memoria attraverso la
quale sappiamo anche quando non vediamo?
In Overviewer ho attaccato un periscopio nella parte destra di una
finestra che altrimenti avrebbe guardato direttamente sul muro. La
parte sinistra della finestra era lasciata scoperta. Quando guardavi
attraverso la finestra tu potevi vedere la parte sinistra del muro e,
sulla destra, un tunnel attraversava il muro rivelando la sua parte
opposta. Il risultato era, da una parte, un¹alterazione della struttura
topologica dello spazio visuale: due posti che erano precedentemente
disgiunti sotto il profilo visuale erano adesso visualmente connessi.
Dall¹altra parte, a causa di questo slittamento topologico, i
componenti visuali dello spazio erano essi stessi separati da quelli
architettonici ed ergonomici. Può essere che ci siano dei parallelismi
col cubismo analitico, ma nel mio lavoro i componenti spaziali non sono
separati nel tempo. Sono separati in sé.
Bachelard afferma che fuori e dentro formano una dialettica lacerante e
la geometria di tale dialettica sconfina nel campo delle metafore che
spazializzano il pensiero: la nettezza del si e del no, l¹essere e il
non essere, l¹inclusione e l¹esclusione... Stiamo pensando al Gazebo,
la costruzione minimalista che hai presentato a Manifesta 4, ancora al
progetto Overviewer del museo di Serralves e a Shortcut realizzato
recentemente al De Appel. Perché il dentro e il chiuso dei tuoi lavori
assimilano il fuori e l¹aperto o viceversa?
Dentro e fuori sono relativi a un componente spaziale specifico che noi
stiamo considerando. Il fuori visivo non è il fuori uditivo, il fuori
architettonico non è il fuori sociale. Ciò che accade quando tracci una
mappa sovrapponendo un regno con un altro, dove il fuori di un
contesto può non coincidere con il fuori dell¹altro, è di finire per
esplicitare alcuni tipi di ambiguità spaziale. In casi estremi si può
anche scalzare completamente questa dualità.
Hai detto che attraverso la decifrazione di uno specifico spazio si può
scoprire l¹organizzazione delle società, le loro pratiche i loro
credo. E¹ l¹uomo il concetto centrale della tua poetica dello spazio?
No. penso che il concetto centrale del mio lavoro sia quello di spazio.
Come per il tempo, sono interessato all¹essere umano solo per ciò che
riguarda la sua relazione con lo spazio. Come può diventare una forza
nella formazione dello spazio e, d¹altra parte, come può essere
considerato un prodotto stesso dello spazio.
Hai una laurea in matematica e filosofia, perché hai scelto di operare
nel campo dell¹arte visiva?
Conferisco un grande valore all¹immaginazione.
Una preoccupazione da galleriste: di fatto quella da pinksummer è la
prima mostra in una galleria privata, il tuo lavoro, proprio come
l¹idea di spazio, esclude l¹oggettificazione e muove sempre da una
architettura preesistente. Come ti poni di fronte al mondo del
collezionismo?
Non ho pensato molto a questo. Penso che le collezioni colgano sempre
il modo per continuare a collezionare. Conservo progetti, disegni e
modelli di ogni cosa che faccio. Se non resterà nulla del lavoro sullo
spazio, suppongo si possa guardare ad essi e immaginare.
Cosa presenterai da pinksummer?
[nessuna risposta]
pinksummer
via lomellini 2/3
16124 genova
tel 010.2543762 - 010.2479105
martedì - sabato 16/20
e su appuntamento
________________________________
>>>>> www.pinksummer.com
____________________________________
ss >>> Absolute Arts
ss >>> Skor
ss >>> Galeries.nl
ss >>> Royal College of Arts
ss >>> Artnet
ss >>> Manifesta 4