GIOVANI ARTISTI IN CONCORSO
Nell'intervenire in un seminario sulla formazione alle nuove tecnologie, tenuto qualche anno fa' a Locarno in margine al Festival Internazionale Videoart, Jacques Monnier-Raball, direttore dell'Ecole de Beaux-Arts di Losanna, chiedeva provocatoriamente la soppressione dei corsi che le Accademie tradizionalmente riservano a pittura e scultura a vantaggio d'insegnamenti incentrati sulle tecnologie del nostro tempo.
Che il suo progetto d'una "Bauhaus telematica" non abbia trovato applicazione non sorprende, visto il l'ormai cronico ritardo, in materia, degli apparati d'istruzione artistica. Stupisce però, entro certi limiti, che dal concorso nazionale attraverso cui il Comune di Genova ha voluto segnare la propria adesione al Circuito Giovani Artisti Italiani (sorto nella seconda metà dello scorso decennio), siano emerse quasi esclusivamente ricerche nelle quali l'impronta delle discipline pittoriche o sculturali risulta dominante, anche laddove si tentano sortite nel campo dell'installazione.
Dei settanta artisti selezionati (dapprima nell'ambito delle città che hanno aderito all'iniziativa e quindi dalla commissione istituita presso l'Assessorato alle Politiche Giovanili) due soltanto - la siracusana Graziella Paparo ed il veneziano Manuel Frara - espongono opere legate ai media elettronici. Fra le più legate all'esercizio della pittura è proprio la pattuglia dei liguri, con i già noti Merani, Palerma, Ponte, Tarantino, Tardito, Valgimigli, Voarino cui si aggiungono Davide Ragazzi con una figurazione spigliata che deve qualcosa all'esempio di Mario Schifano, Marcello Mogni che in "Luce gialla" assume i modi sulfurei di certa illustrazione recente, e Stefano Sommariva, autore d'un'opera in cui l'impianto astratto-geometrico attualizzato da una vivace ricerca cromatica. Ancora da elementi pittorici, posti per in dialogo con il computer, muove l'installazione di Mauro Marcenaro.
Sempre per ciò che riguarda i liguri, nel campo della scultura si annoverano le presenze di Paolo Megazzini (con "Onda!", un marmo sapientamente lavorato), di Paolo Migone, nella cui opera s'avverte una cadenza melottiana, e la bella conferma di Loredana Galante con "Prismi contenitori". Completano il quadro due rigorose installazioni di Simona Barbera e di Cinzia Vexina.
Molto variegato il panorama degli artisti attivi nelle diverse realtà territoriali coinvolte. Luisa Rabbia, torinese, propone, in un montaggio hi-tech, una sequenza fotografica di arti intrecciati, mentre Enrica Borghi (Novara), in "Una tira l'altra" sospende a lunghe bretelle mutandine rivestite di caramelle e dolciumi. Federico D'Orazio (Bologna) espone una mucca pezzata da cui si diparte una gigantesca mammella gonfiata con un compressore; Roberto Mora (Reggio Emilia) tematizza il rapporto fra ambiente naturale e arredamento urbano attraverso un gruppo di sgabelli costruiti applicando a supporti in ferro pietre prelevate dal torrente Enza. E Paolo Grassino (Torino) introduce un risvolto inquietante nel gioco di gialli e viola che anima la sua installazione, denunciando come veleni i liquidi raccolti nei contenitori in vetro di cui si compone.
s.r. (1996)