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UNA COLLEZIONE
UnimediaModern
piazza Invrea 5B - Genova
dal 29/9/2015 al 5/12/2015
La collezione inizia nel 1977 ed è tuttora in fase di acquisizioni. Nasce come un gioco, dal regalo di un artista, e prosegue come gioco di arte e vita. Presentarla oggi è uno spunto per parlare di collezionismo, di questa malattia, talvolta contagiosa, dalla quale non si guarisce mai. Ma il collezionismo è anche il veicolo più veloce ed efficace per mezzo del quale le opere vengono conosciute dal mondo.
In questo caso le opere sono piccole, paradossali, sono scatole che non contengono se non se stesse, in cui contenitore e contenuto sono la stessa cosa. Sono tante, mai contate, probabilmente più di trecento, tante minuscole Wunderkammern che insieme formano come un’opera unica. Sono bellissime!!!
Una ragione ulteriore per presentare la mostra è che in molti casi i ruoli sono alterati, e tra gli autori, oltre alla maggioranza di artisti che hanno fatto la storia dell’arte di questi cinquant’anni, ci sono collezionisti, critici, galleristi, bambini. Inoltre ci sarà, come presentazione, il testo di un artista, e l’allestimento verrà curato da un altro artista.
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GIULIANO GALLETTA
"TOUS JOURS" E ALTRE CARTE 1974-1978
Entr'acte
via Sant'Agnese 19R - Genova
dal 23/10/2015 al 19/11/2015
“Merci pour le photoroman reussi, merci d’avoir pensé à moi”, così, nel 1978, Roland Barthes rispondeva al ventitreenne Giuliano Galletta che gli aveva inviato una copia di “tous jours”, il suo libro-oggetto edito in quello stesso anno dalla libreria Sileno, con una postfazione di Carlo Romano.
Il cenno che Barthes fa al “fotoromanzo” è legato all’autodefinizione che lo stesso Galletta aveva dato del suo lavoro; come spiegava Giuseppe Zuccarino, in un scritto dell’epoca: «L’autore di “tous jours” ha suggerito con ironia la possibilità di pensare il suo
lavoro come un fotobildungsroman. Questa formula, anche linguisticamente aberrante e del tutto priva di valore definitorio,
ha però il vantaggio di fornire, per così dire sottobanco, delle indicazioni non trascurabili. In primo luogo l’allusione al foto-romanzo, che si può interpretare come un invito, espresso nella forma dell’autoparodia, a cogliere nel lavoro quella tematica unitaria e quella dimensione narrativa che in esso sono presenti
ad uno stato puramente virtuale. Inoltre il riferimento, anche più significativo, al Bildungsroman, che esplicita nella struttura capitale del romanzo borghese (che è quanto dire nelle articolazioni dell’immaginario contemporaneo) l’oggetto di riflessione e il termine di confronto dell’intera operazione».
La mostra che si apre il 23 ottobre alle 17,30, a quasi quarant’anni di distanza dalla pubblicazione, nello spazio di Entr’acte ripropone il libro, alcuni dei collages originali da cui era tratto, le foto della performance-presentazione, realizzata da Galletta insieme a Giovanni Bignone e Rolando Mignani, e altro materiale relativo al periodo immediatamente precedente alla sua uscita.
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GIORGIO GRIFFA
ESONERARE IL MONDO
a cura di Ivan Quaroni
ABC Arte
via XX settembre - Genova
dal 7/10/2015 al 10/1/2016
Esonerare il mondo è l’omaggio che la galleria ABC-ARTE di Genova, in collaborazione con Lorenzelli Arte di Milano, dedica a Giorgio Griffa. Apre, infatti, giovedì 8 ottobre 2015 la personale dell’artista torinese, il cui titolo è tratto da uno scritto del 1978.
La mostra raccoglie una ventina di opere che vanno dal 1968 sino al 1978 e che testimoniano una fase cruciale della ricerca dell’artista, piena di scoperte e intuizioni che saranno importanti anche per gli anni a venire.
Le opere dell’artista torinese sono tele libere, non “costrette” dal telaio, dove il colore diventa il tramite di un'azione e il segno l'effetto di un pensiero. Si contraddistinguono per la loro essenziale composizione formale: segni, linee, strisce, arabeschi, a volte sfumati, altre a campiture di colore uniforme ma sempre dipinti direttamente sulla tela grezza; una pittura immediata, vivace e luminosa, eseguita senza esitazioni, ma al contempo con grande emozione. Un modo di dipingere che sposta l’accento sugli elementi sostanziali della pittura, come il colore e lo spazio, elementi essenziali della composizione pittorica.
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LUCIO POZZI
IL PIENO VUOTO / THE EMPTY FULL
a cura di Ivan Fassio
Galleria Pinta
via Borgo degli Incrociati 99R - Genova
dal 10/10/2015 al 21/11/2015
Dodici triangoli isosceli di compensato da cm. 1,5, sono sparsi sulle pareti. Ognuno misura cm. 37 x 53 ed è coperto con uno smalto verde mischiato a mica.
Su ciascuno ho dipinto in bianco una singola riga o due parallele. Per quanto sottili, appena sono viste cambiano il senso dell’oggetto triangolare.
Nella mia ricerca senza fine dell’intensità, specialmente dell’intensità come la si incontra in pittura, ho capito che è importante che io non dia mai niente per scontato. Cambiare da questo a quello mi tiene acceso: la mia arte varia dal più semplice al più complicato.
Davanti ai triangoli ci sono quattro tele del Ripple Group, 2014, (increspatura). Ciascuna misura cm. 47 x 45 x 2. Sono dipinte a olio su un fondo verde scuro attivato da una leggera velatura nuvolosa di bianco. La pittura a olio è spatolata spessa ed è divisa in larghe aree di colore, perloppiù rettangolari. Leggeri allineamenti di sottili righe che ricordano il mio Rag Rug Group irradiano dai loro margini come vibrazioni di un’eco.
“Le emozioni, cangianti in colore e intensità, si faranno rapidamente più intense sino a un picco insopportabile, per esplodere infine nel silenzio dell’aria della sera.
Il pensiero si scontra col pensiero in successione violenta e casuale, lasciando la mente preda di soffuse contraddizioni.” (Estratto e rovesciato da In fondo al fiume di Jamaica Kincaid, Adelphi 2011, edizione speciale per Il Sole 24 Ore, 14 giugno 2015).
Lucio Pozzi
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SARAH BUSSY
LE CIEL ET LE LOUP
Capoverso Arte Contemporanea
piazza San Matteo 16A - Genova
dal 1/10/2015 al 7/11/2015
Giovane artista e grafica francese, attrice e regista, con due studi a Parigi, dopo lunga esperienza nel disegno e nell'illustrazione, si e' dedicata all'incisione.
In mostra, due serie. Il lupo, e Le porte. Metafora della vita umana, attratta e impaurita dal mistero ancestrale, rappresentato dall'animale archetipo e dalle forme geometriche sospese nell'infinito del cielo.
Raffinate e delicate, 'estetica nera ma dolce'.
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