Hozro: materiali sulle arti visive a Genova





GIANCARLO BARGONI

La pittura di Bargoni, superato il trentennio d'attività tende - secondo un'opinione autorevolmente condivisa - a riportarsi alle proprie radici: nella specie, all'"organica vitalità" che aveva contrassegnato le opere prodotte sul finire degli anni cinquanta.
Si tratta, occorre notarlo, di una temperie discosta, per taluni aspetti, da quella del lavoro più ampiamente noto dell'artista, che si avvale, fra gli anni '60 e '70 - pur evolvendo da una stesura uniforme delle campiture verso una più estesa, e vibratile, articolazione d'intensità cromatiche - di una cornice stutturale determinante, ancorché poco marcata.
Non è tuttavia recente il processo di allontanamento da questa esperienza, il cui primo episodio è forse rintracciabile nella personale tenuta nel 1975 presso la galleria Rotta ove era esposta una serie di dipinti su tele di juta, sorta di macchie circolari intersecantisi che, realizzati in una condizione naturale di illuminazione, scontavano con l'evanescenza l'esposizione alla luce artificiale.
Ancora nei primi anni ottanta la modulazione strutturale traspare leggibile, in filigrana, nel suo esercizio pittorico in cui tuttavia il tratto acquisisce caratteri di sempre maggiore libertà dapprima in un'ottica non lontana da quella - per vero assai sorvegliata - di artisti come Verna e, in seguito, in una dimensione scopertamente informale.
La pratica di questa modalità espressiva par dunque discendere da una logica interna, non compromessa - come puntualmente nota in catalogo Claudio Cerritelli - con il citazionismo spesso immotivato invalso in questi ultimi anni: un'avventura che muove da una esigenza profonda, che si concreta in un cosciente attraversamento della pittura, nella ricerca della pura evidenza del colore "spogliato delle sue definizioni".
Attraversamento non certo agevole, nel cui ambito progettualità ed analiticità dell'operazione pittorica si mostrano sopraffatte da una tumultuosa insorgenza cromatica; ove, nella trama di accordi innervata d'una materia pulsante, si dispiega una calligrafia emozionale seducente più che persuasiva.

s.r. (1988)





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