Hozro: materiali sulle arti visive a Genova






Bruno Munari, Senza titolo, 1935





L'immagine ricreata

Fotomontaggi 1864 - 1945

maggio - giugno 2000

L’esposizione presenta una panoramica del lungo percorso compiuto in Europa dalla tecnica del fotomontaggio nell’ambito della ricerca e della creazione artistica, a partire da alcuni esempi della seconda metà del XIX secolo per arrivare, attraverso gli assemblages di immagini tipici della sperimentazione degli anni Venti e Trenta alle opere che preannunciano e poi denunciano gli orrori della seconda Guerra Mondiale.
Fino dall’apparire della fotografia, infatti, gli artisti si sono serviti in modo creativo di questo mezzo apparentemente solo oggettivo. Nella Berlino degli anni Venti gli artisti Dada si spingono oltre le doppie esposizioni realizzate nell’Ottocento in camera oscura, ed arrivano a scomporre fisicamente immagini realistiche di provenienza diversa per rimontarle poi secondo la propria visione critica, personale, onirica e trasgressiva della realtà
I grandi cambiamenti avvenuti nel corso dei primi decenni del XX secolo nell’ambito dei linguaggi artistici avevano reso più evidente la necessità di utilizzare un mezzo più veloce e comunicativo che potesse esprimere con maggior vigore le istanze delle avanguardie dell’epoca. Il fotomontaggio risponde pienamente alle diverse esigenze creative e di comunicazione, offrendo all’artista infinite possibilità di esprimere le proprie tematiche in funzione di nuovi codici formali, ed il suo uso si afferma presto nell’intera Europa diventando comune a tutte le tendenze d’avanguardia fra le due guerre.
Linguaggio base di Dada, viene fatto proprio da molti artisti che militavano nei vari movimenti d’avanguardia dal Costruttivismo al Futurismo, dalla Bauhaus e da De Stijl al Surrealismo il fotomontaggio opera sulla visione del reale un processo di destrutturazione e ricostruzione, negando quell’assolutismo figurativo sul quale si arroccheranno le estetiche totalitarie già in via di affermazione ed é spesso usato a fini propagandistici da artisti che militavano nei ranghi della rivoluzione o nella sfera politico artistica.
La mostra permette di apprezzare gli sviluppi estetici e tecnici compiuti in un grande arco di tempo da questa pratica di manipolazione dell’immagine grazie ad un raro corpus di opere riunite per l’occasione.

Gli artisti in mostra: Eugène APPERT, Herbert BAYER, Myeczyslaw BERMAN, Vittorio BESSO, Janus M. BRZESKI, Gabriel CASAS, Mario CASTAGNERI, Pere CATALA’ PIC, Vàclav CHOCOLA, Cesar DOMELA, Gelindo FURLAN, Grancel FITZ, George GROSZ, Heinz HAJEK-HALKE, Raoul HAUSMANN Florence HENRI, Hannah HOCH, Otto HOFMANN, Georges HUGNET, M.Jacob KJELGAARD, Edmund KESTING, Josep M. LLADO’ El LISSITSKY, Laszlo MOHOLY-NAGY, Barbara MORGAN, Bruno MUNARI, Josep RENAU, Franz ROH, Arthur SIEGEL, Jiru VACLAV, Victor WIMPFFEN, Alexander ZHITOMIRSKY.

 

(dal comunicato stampa)

 

 





Franz Roh, Isolamento fra vecchiaia e gioventù, 1939-40






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