Hozro: materiali sulle arti visive a Genova





RICCARDO GUARNERI ALLO STUDIO LEONARDI

"Una più dichiarata emozione": sono le parole con cui Riccardo Guarneri definisce esemplarmente, in un testo nel quale esamina gli svolgimenti del proprio lavoro, gli esiti attuali della sua ricerca.
Tesa fra segno e superficie o - più ancora, forse - attraversata (secondo un'espressione di Claudio Cerritelli) da un problema di "luce incompiuta", questa si esercita infatti con sicurezza lungo un declivio emozionale tutt'altro che scosceso, ove tuttavia l'atmosfera si manifesta estremamente rarefatta.
La luce non ha diretto accesso alla superficie pittorica: è filtrata, piuttosto, dal colore che smaterializza e quasi annulla in un gioco di modulazioni al limite della percettibilità.
La componente analitica, attiva nelle composizioni più rigorose degli anni '60 (l'epoca di Tempo 3, il gruppo animato - unitamente a Guarneri, da Bargoni, Carreri, Esposto e Stirone - che si poneva come il terzo momento dell'avventura astrattista, dopo le condensazioni geometriche e informali), sembra dissolversi gradualmente in una sequenza di sfumature piu'o meno dense, condotta ritmicamente.
Se, non di rado, nei lavori recenti esposti allo Studio Leonardi si palesa una concentrazione di consapevolezza metodologica e di libertà inventiva, talvolta invece la composizione cerca supporto in uno schema architettonico, stabilendo una relazione dialettica fra classicità della struttura ed espressività cromatica concitata ("romantica"), intesa a ricreare altrimenti quella "flagranza vitale" (U. Apollonio) che costituisce la qualità precipua, "il primordiale incanto" dell'opera di Guarneri.

s.r. (1987)





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