IN NATURALE Fino ai primi
anni del secolo passato, Genova appariva ai suoi visitatori con il singolare ed
affascinante aspetto di una città di ville. AI di fuori delle mura che
difendevano la compatta struttura urbana, d'impianto medioevale, era un
susseguirsi ininterrotto di ville, residenze estive delle grandi famiglie che
governavano la città. Luoghi di riposo
dalle fatiche cittadine le splendide dimore erano circondate da giardini e
frutteti, profumati d'aranci e di limoni. Con lo sviluppo
urbanistico di fine ottocento, gran parte di questo patrimonio è andato
disperso, ma alcune reliquie dell'antico splendore sopravvivono ancora oggi. In
due di questi parchi - Villa Grimaldi a Nervi e Villa Serra a S. Olcese - la
sezione ligure di ltalia Nostra, con il patrocinio del Comune di Genova, del
Consorzio di Villa Serra ed in collaborazione con la Fondazione Carige, ha
organizzato una mostra d'arte
contemporanea dedicata al rapporto tra natura e artificio. Curata da Maurizio
Sciaccaluga, la mostra presenta circa venti opere che reinterpretano, con I'uso
di materiali sintetici, le forme create dall'evoluzione naturale. Prima
edizione di una rassegna che potrebbe diventare annuale. In Naturale mette in stretta relazione arte e ambiente costruito,
cercando una formula di possibile convivenza tra scultura e spazio pubblico,
tra abitudini quotidiane e prodotti culturali del nostro tempo. L'arte esce dal suo guscio per
incontrare la gente e la città. confrontandosi con alcuni dei luoghi più
suggestivi del territorio ligure. La mostra presenta dieci artisti italiani che
da anni progettano installazioni all'aperto, sforzandosi di instaurare un
dialogo tra il proprio lavoro e il luogo che lo ospita. Dalle siepi zoomorfe di
Corrado Bonomi, ispirate all'ars topiaria e costruite adoperando pompe per
I'irrigazione, si passa alle strutture in metallo e gomme acriliche d'Elena
Cavallo, simili a grandi fiori tropicali e piante carnivore. Dal cactus-totem
di Leonida De Filippi. sacrario sciamanico dedicato ad un probabile culto
ipertecnologico, si arriva ai ricci di lginio lurilli, omaggio sentito
all'estrema potenza generatrice della natura. Mentre Ernesto Jannini fonde in
un solo elemento forma spontanea e progettazione ingegneristica, Davide Nido
costruisce, e non poteva essere altrimenti, tre grandi nidi fluorescenti che si
confondono tra i rami di piante secolari. II funambolo di Alex Pinna, in
equilibrio su una corda tesa tra due alberi, entra talmente in sintonia con il
luogo e con lo spirito naturali da divenire esso stesso corda, mentre Davide
Ragazzi allestisce tra rami e arbusti uno schermo su cui rappresentare, confuso tra le
forme naturali che gli appartengono, il mondo intero. Vittorio Valente espone
una serie di cellule giganti realizzate in silicone imitando virus e batteri e
Roberto Zizzo unisce e mette in scena una simbiosi falsa e fallace tra oggetti
prodotti dall'uomo. a proprio uso e consumo. e forme di vita vegetale. |