L'immagine
ricreata Fotomontaggi 1864 - 1945 maggio - giugno 2000 Periodo:
dall’11 maggio al 30 giugno 2000 Inaugurazione:
giovedì 4 maggio 1999, ore 18.00 L’esposizione
presenta una panoramica del lungo percorso compiuto in Europa dalla tecnica del
fotomontaggio nell’ambito della ricerca e della creazione artistica, a partire
da alcuni esempi della seconda metà del XIX secolo per arrivare, attraverso gli
assemblages di immagini tipici della sperimentazione degli anni Venti e Trenta alle
opere che preannunciano e poi denunciano gli orrori della seconda Guerra
Mondiale. Fino
dall’apparire della fotografia, infatti, gli artisti si sono serviti in modo
creativo di questo mezzo apparentemente solo oggettivo. Nella Berlino degli
anni Venti gli artisti Dada si spingono oltre le doppie esposizioni realizzate
nell’Ottocento in camera oscura, ed arrivano a scomporre fisicamente immagini
realistiche di provenienza diversa per rimontarle poi secondo la propria
visione critica, personale, onirica e trasgressiva della realtà. I grandi
cambiamenti avvenuti nel corso dei primi decenni del XX secolo nell’ambito dei
linguaggi artistici avevano reso più evidente la necessità di utilizzare un
mezzo più veloce e comunicativo che potesse esprimere con maggior vigore le
istanze delle avanguardie dell’epoca. Il fotomontaggio risponde pienamente alle
diverse esigenze creative e di comunicazione, offrendo all’artista infinite
possibilità di esprimere le proprie tematiche in funzione di nuovi codici
formali, ed il suo uso si afferma presto nell’intera Europa diventando comune a
tutte le tendenze d’avanguardia fra le due guerre. Linguaggio
base di Dada, viene fatto proprio da molti artisti che militavano nei vari
movimenti d’avanguardia dal Costruttivismo al Futurismo, dalla Bauhaus e da De
Stijl al Surrealismo il fotomontaggio opera sulla visione del reale un processo
di destrutturazione e ricostruzione, negando quell’assolutismo figurativo sul
quale si arroccheranno le estetiche totalitarie già in via di affermazione ed é
spesso usato a fini propagandistici da artisti che militavano nei ranghi della
rivoluzione o nella sfera politico artistica.
La mostra
permette di apprezzare gli sviluppi estetici e tecnici compiuti in un grande
arco di tempo da questa pratica di manipolazione dell’immagine grazie ad un
raro corpus di opere riunite per l’occasione.
Gli
artisti in mostra:
Eugène APPERT, Herbert BAYER, Myeczyslaw BERMAN, Vittorio BESSO, Janus M.
BRZESKI, Gabriel CASAS, Mario CASTAGNERI, Pere CATALA’ PIC, Vàclav CHOCOLA,
Cesar DOMELA, Gelindo FURLAN, Grancel FITZ, George GROSZ, Heinz HAJEK-HALKE,
Raoul HAUSMANN Florence HENRI, Hannah HOCH, Otto HOFMANN, Georges HUGNET,
M.Jacob KJELGAARD, Edmund KESTING, Josep M. LLADO’ El LISSITSKY, Laszlo
MOHOLY-NAGY, Barbara MORGAN, Bruno MUNARI, Josep RENAU, Franz ROH, Arthur
SIEGEL, Jiru VACLAV, Victor WIMPFFEN, Alexander ZHITOMIRSKY.
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