Hozro: materiali sulle arti visive a Genova




ASIART

BIENNALE D'ARTE CONTEMPORANEA

dedicata ai paesi del continente asiatico

 

Si colloca sotto il segno delle Biennali il panorama artistico dell'estate che sta per iniziare. E se l'appuntamento principale rimane quello veneziano, con la manifestazione internazionale allestita da Harald Szeeman nella sede storica dei Giardini di Castello e negli spazi dell'Arsenale, a Genova va in scena, con ASIART, la prima Biennale d'Arte Contemporanea in Europa dedicata ai paesi del continente asiatico. Si tratta di un progetto destinato, nelle intenzioni degli organizzatori (il Dipartimento di Studi Asiatici dell'Università e l'Archivio Arti Contemporanee del Centro Ligure di Studi Orientali, in collaborazione con il Laboratorio R. Mutt) a fare di Genova la sede fissa di un evento ricorrente, unico nel suo genere, nel quale far convergere una rete di programmi di collaborazione e di scambio attivati in questi ultimi anni con musei, istituzioni artistiche, gallerie ed università di una pluralità di nazioni.
Dopo il "numero zero", in certa misura ancora sperimentale, andato in scena due anni or sono negli spazi del Porto Antico, l'edizione 1999 della rassegna si presenta con un calendario denso d'iniziative che da oggi ad ottobre animeranno diversi ambiti cittadini, coinvolgendo spazi museali (Villa Croce e Sant'Agostino), edifici storici (il Convento di Santa Maria di Castello, la Commenda di Pré), vie e piazze dove saranno ospitate installazioni e performances. Mentre la vera e propria Biennale, cui prenderanno parte più di cento artisti provenienti dai diversi paesi dell'Asia, si svolgerà nei mesi di settembre ed ottobre, prende il via oggi un primo ciclo di eventi nel quale campeggia la mostra dedicata alla calligrafia giapponese contemporanea, allestita con opere provenienti dalla collezione del Museo Nazionale Nihon Shodo Bijutsukan di Tokyo, nelle sale di Villa Croce.
Nel corso dell'inaugurazione, cui presenzieranno Koyama Tenshu e Kato Norifumi, rispettivamente Direttore e Presidente onorario del Museo giapponese oltre che maestri insigni di calligrafia, tredici artisti daranno luogo ad una dimostrazione di questa antica disciplina, introdotta in Giappone dalla Cina nel settimo secolo, la cui finalità, come ha scritto Graham Hawker, consiste nel "portare le parole a vivere e nel dotarle di carattere". Al di là dell'accostamento alle modalità fulminee e concentrate di quest'esercizio, o dell'eccezionale qualità estetica dei lavori esposti, l'interesse della mostra risiede, per il pubblico occidentale, nella possibilità di accedere direttamente ad una delle fonti che nel corso degli anni cinquanta ha influenzato in maniera profonda, attraverso la mediazione di un critico come Michel Tapié e di un pittore come Mathieu, la stagione europea dell'Informale di matrice segnica e dell'Abstraction lyrique.
Sempre a Villa Croce, nel seminterrato, l'11 e il 12 giugno l'artista giapponese Shinji Yamamoto realizzerà una installazione di pietre e sabbia ("Tobi-ishi. Stepping Stones") che resterà visibile sino al 31 luglio, in contemporanea con la mostra sulla calligrafia.
Al Museo di Sant'Agostino a partire dal 12 giugno verrà presentata una rassegna di opere realizzata dalla Indian Free University of Arts and Crafts del Bihar secondo i canoni della pittura Mithila, un'arte vigorosa e pregnante, di forte impatto cromatico, ove l'ispirazione epica (tratta dalle narrazioni del Mahabharata e del Ramayana) si coniuga con la dimensione quotidiana.
Il quadro delle manifestazioni espositive si completa con la mostra fotografica "Tsutsumu", allestita dal 15 giugno al 15 luglio nei locali del Centro della Creatività a Palazzo Ducale: un intrigante sguardo sulla fusione di elementi tradizionali e futuribili, di forme astratte e materiali naturali che percorrono il package design giapponese contemporaneo, in una prospettiva secondo cui "impacchettare non è semplicemente coprire l'oggetto ma significa dare casa all'essere che lo abita".

s.r. (giugno 1999)

 

 





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